RIPETIZIONE INDEBITO - ECCEZIONE PRESCRIZIONE - DISCIPLINA ONERE PROVA
I versamenti eseguiti su conto corrente, in corso di rapporto, hanno normalmente funzione ripristinatoria della provvista e non determinano uno spostamento patrimoniale dal solvens all'accipiens e tale funzione corrisponde allo schema causale tipico del contratto. Una diversa finalizzazione dei singoli versamenti deve essere in concreto provata da parte di chi intende far decorrere la prescrizione dalle singole annotazioni delle poste relative agli interessi passivi anatocistici. Da tanto consegue che lazione di ripetizione di indebito proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi anatocistici maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, è soggetta all'ordinaria prescrizione decennale, la quale decorre, nell'ipotesi in cui i versamenti abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, non dalla data di annotazione in conto di ogni singola posta di interessi illegittimamente addebitati, ma dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto, in cui gli interessi non dovuti sono stati registrati. Con tale sentenza, n. 4518 del 26.2.2014, la Suprema Corte di Cassazione torna ad affrontare il tema della decorrenza del termine di prescrizione dellazione di indebito, con una ulteriore precisazione in ordine allonere della prova ai fini della configurazione della natura ripristinatoria o solutoria dei versamenti in conto corrente. Gli Ermellini, quindi, dopo aver affermato con la nota sentenza delle Sezioni Unite, n. 24418/2010, il principio secondo cui per la prescrizione dellazione di restituzione, in caso di versamenti con finalità ripristinatoria della provvista, il termine decorre solo dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto, mentre in ipotesi di versamenti con finalità solutoria il termine decorre dal momento delle annotazioni delle singole poste, con tale sentenza in commento affermano che è onere della parte che solleva leccezione di prescrizione di allegare ogni circostanza rilevante ai fini dellindividuazione del termine di decorrenza. In concreto, la Suprema Corte stabilisce i termini dellonere probatorio secondo lordinaria regola di ripartizione dello stesso e, quindi, afferma che se la Banca eccepisce la prescrizione ha lonere di allegare e provare, nelle forme e termini di legge, le circostanze da cui si evinca la natura solutoria dei versamenti, indicando quali, tra essi, sarebbero stati effettuati con il fine di rientrare sotto la soglia del fido concesso producendo la documentazione contrattuale dalla quale emerge il limite dello stesso. Tanto sulla presunzione che i versamenti eseguiti su conto corrente in corso di rapporto hanno normalmente funzione ripristinatoria della provvista e non determinano uno spostamento patrimoniale dal solvens allaccipiens. La sentenza in commento, quindi, conferma lorientamento della giurisprudenza di merito che, in materia di apertura di credito, aveva già avuto modo di precisare che l'istituto bancario, nel proporre leccezione di intervenuta prescrizione dell'azione di indebito, ha l'onere di fornire elementi probatori diretti a dimostrare che i relativi versamenti siano da considerare solutori, per far decorrere la prescrizione dalla singola annotazione e, quindi, dimostrare che tali versamenti siano intervenuti extrafido (Trib. Foggia Sez. II, , 18.4.2013; Tribunale di Taranto, 28.6.2012; Trib. Milano Sez. VI, 7.5.2012; Tribunale di Campobasso, 22.04.2012 e Tribunale di Novara, 01.10.2012). Con la sentenza in epigrafe, poi, la Corte, in accoglimento del ricorso incidentale proposto dalla Banca, ha rinviato al giudice del merito perché applicasse il principio elaborato dalle Sezioni Unite con la sentenza n.24418 del 2010 in ordine alla decorrenza della prescrizione, anche all'indebito accertato per commissione di massimo scoperto, sul rilievo che queste ultime, come interessi anatocistici, sono destinate a remunerare la banca dei finanziamenti erogati. ...
Il processo civile telematico
Il Processo Civile Telematico (PCT) è un progetto promosso dal Ministero della Giustizia per migliorare la qualità dei servizi giudiziari in area civile. La nuova architettura tecnologica passa attraverso l'esecuzione da remoto, online, di operazioni (quali il deposito di atti, la trasmissione di comunicazioni e notifiche, la consultazione dello stato dei procedimenti risultante dai registri di cancelleria, nonché dei fascicoli e della giurisprudenza) prima esperibili solo recandosi fisicamente ...
Stp, l'interpretazione del Consiglio nazionale del notariato
Nelle società tra professionisti (Stp) non è importante che i soci professionisti siano meno dei due terzi dei soci (nelle società di persone) o che abbiano meno dei due terzi del capitale (nelle società di capitali): importa che ci siano clausole statutarie per garantire i due terzi dei voti ai soci professionisti.
Attestazione SOA
Ai fini della continuità del possesso del requisito di qualificazione connesso all'attestazione SOA, non assume rilievo l'esistenza di un vuoto temporale intercorrente tra la data di scadenza della precedente attestazione e quella di rilascio della nuova attestazione, a condizione che l'impresa interessata abbia tempestivamente presentato la domanda di rinnovo alla società attestatrice, poiché non vi è ragione di penalizzare l'impresa che pure ha adempiuto all'onere di provvedere alla presentazione ...
Pg Milano, contrasto Bruti-Robledo non incide su procura
Tra il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e il suo vice Alfredo Robledo, titolare del pool dei reati contro la pubblica amministrazione, c'è un dissidio personale che però non danneggia la funzionalità dell'ufficio e dunque le indagini: così il Pg del capoluogo lombardo Manlio Minale ha parlato dei contrasti tra i due magistrati ai consiglieri del Csm. Un'audizione di un'ora davanti alle due Commissioni di Palazzo dei marescialli a cui è stato affidato l'esposto in cui Robledo accusa ...
In "Gazzetta" l'elenco dei 285 uffici del giudice di pace «sopravvissuti»
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2014 n. 87, supplemento ordinario n. 36, il decreto del ministero della Giustizia 7 marzo 2014, che individua le sedi degli uffici del giudice di pace ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156. Si tratta degli uffici salvati dal taglio previsto dalla riforma della Geografia giudiziaria
Le tipologie di arbitrato
Le principali tipologie di arbitrato internazionale che si possono riscontrare sono: l'arbitrato istituzionale e l'arbitrato ad hoc
Lsu, le ore extra vanno remunerate secondo il Ccnl
L'ente utilizzatore di lavoratori socialmente utili deve remunerare le ore eccedenti il normale orario, secondo la retribuzione prevista dal contratto collettivo nazionale, e non in misura liberamente determinata. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 8643/2014, accogliendo il ricorso di un Lsu di Napoli
Minori, l'induzione alla prostituzione non scatta senza il terzo
Promettere del denaro ad un minorenne per ottenerne i favori sessuali non integra il reato di induzione alla prostituzione, previsto dal primo comma dell'600-bis del codice penale, ma quello meno grave indicato al comma seguente, applicabile a tutti i casi in cui il rapporto sia consumato «esclusivamente» dal promittente. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Corte di cassazione, con la sentenza 16207/2014, annullando la condanna a 6 anni e sette mesi di reclusione comminata ad un uomo residente ...
REDDITOMETRO: non è necessaria la prova dettagliata dellimpiego delle somme per incrementi patrimoniali
In tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora l'ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto in relazione alla spesa per incrementi patrimoniali, la prova documentale contraria ammessa per il contribuente riguarda la sola disponibilità di redditi ovvero di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, e non anche l'essere stata la spesa per incrementi patrimoniali sostenuta proprio con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, e non già con qualsiasi altro reddito. Maggiori chance difensive vengono offerte al contribuente, qualora egli riesca a dimostrare che lacquisto dei beni di lusso è avvenuto con disponibilità finanziarie esenti o con ritenuta alla fonte. È quanto si apprende dalla Sentenza n. 6396 della Corte di Cassazione, sezione tributaria, depositata il 19/03/2014, nella quale i Supremi Giudici hanno accolto lappello proposto da un contribuente avverso un avviso di accertamento, col quale lUfficio procedeva alla ripresa a tassazione di IRPEF ed addizionali regionali, rettificando ex art. 38, DPR 600/73 (c.d. accertamento sintetico), il reddito dichiarato dallo stesso. Tale reddito, infatti, era ritenuto incongruo rispetto agli acquisti di autovetture (di grossa cilindrata) ed imbarcazioni effettuati dal contribuente tra il 2003 ed il 2005, oltre al possesso di altre due autovetture, unulteriore imbarcazione ed alla disponibilità in uso esclusivo di cinque immobili. Il contribuente impugnava il suddetto avviso dinnanzi alla CTR competente, risultando parzialmente vittorioso. Questultima pronuncia veniva, quindi, fatta oggetto di censura presso la Suprema Corte che, con larticolata sentenza in commento, accoglieva pienamente le doglianze del contribuente, respingendo il ricorso incidentale dellAgenzia. Il contribuente aveva dimostrato in maniera puntuale ed analitica la provenienza delle risorse impiegate per effettuare gli acquisti contestati (che, nella fattispecie consistevano in una cospicua somma di denaro ricevuta in donazione dalla madre, oltre a redditi da capitale ed altri derivanti dalla dismissione di alcuni assets). I giudici nomofilattici, chiamati a pronunciarsi sul caso, hanno correttamente statuito come non sarebbe in ogni caso sostenibile che il contribuente sia gravato dallonere di dimostrare che proprio le somme possedute siano quelle materialmente spese per gli incrementi patrimoniali. Così facendo infatti argomenta la Corte lAgenzia aveva finito col pretendere una prova diabolica o quasi diabolica. In realtà, per superare gli elementi indicati dallufficio il contribuente era tenuto solamente a dimostrare, e ciò ha fatto in concreto, di avere delle ricchezze a disposizione per donazioni, oppure per disponibilità di redditi esenti da imposta o da obbligo dichiarativo in quanto assoggettati ad imposta sostitutiva. Principio, questultimo, particolarmente singolare in capo ai giudici di merito posto che, con precedenti pronunce (vedi per tutte nn. 6813/09, 2375/10 e, da ultimo, 4183/13), la medesima sezione tributaria aveva affermato lesatto contrario, ossia che, per superare le presunzioni di spesa derivanti dal redditometro, non è sufficiente la mera esibizione della disponibilità di redditi, ma è necessaria la dimostrazione dellesistenza della causalità tra il possesso del reddito (esente o soggetto a ritenuta alla fonte) ed il sostenimento della spesa, con la conseguenza che la mancata dimostrazione del nesso eziologico tra spesa e reddito avrebbe condotto ex se al mancato superamento della prova contraria. Con lodierna pronuncia, quindi, gli Ermellini hanno di fatto censurato la prassi dellAmministrazione Finanziaria di richiedere al contribuente la dimostrazione del fatto che proprio quei maggiori redditi contestati siano, nello specifico, stati utilizzati per effettuare gli incrementi patrimoniali. Aspetto questo, tuttaltro che secondario, posto che, come correttamente argomentato dai giudici, fino ad oggi il contribuente era onerato da una probatio diabolica, difficilmente (se non improbabilmente) superabile....
Amministratore di condominio, no all'appropriazione indebita se l'ammanco è minimo
L'amministratore di condominio non è condannabile per appropriazione indebita se i presunti ammanchi sono di entità trascurabile e riguardano voci contestate. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza 16209/2014, rigettando il ricorso di un condominio di Palermo al termine di una incredibile serie di pronunce e di giudizi di rinvio
Andrea Penza è il nuovo presidente di Aict
Sostituisce per il prossimo triennio (2014-2017) Maurizio Mayer , nominato vicepresidente generale di Aeit
Riconoscimento sentenze penali straniere
Ai fini delle notificazioni nel procedimento per il riconoscimento di una sentenza penale straniera, è irrilevante l'elezione di domicilio effettuata nel giudizio svolto dinanzi all'Autorità Giudiziaria estera, trovando invece applicazione le generali prescrizioni previste dall'art. 157 cod.proc. pen., che individuano la località dove effettuare la comunicazione nel luogo ove l'imputato ha dimora.
Corte di Cassazione, Sezione 6 penale, Sentenza 8 novembre 2013, n. 45207
Il risarcimento del danno non patrimoniale: recenti orientamenti della Cassazione ed il possibile nuovo intervento delle Sezioni Unite
La risarcibilità del danno non patrimoniale costituisce da tempo una regola di diritto effettivo, essendo stata ormai superata la concezione secondo cui, ai sensi dell'art. 2059 cod. civ., il danno non patrimoniale (limitatamente, peraltro, al solo danno morale) poteva essere risarcito solo se derivante da fatto reato.
L'obbligo del preponente alla consegna della documentazione contabile può concretizzarsi in un accesso ai dati aziendali da parte dell'agente?
Nell'ambito del contratto di agenzia, l'articolo 1749 del Codice Civile, al terzo comma, stabilisce che l'agente ha diritto di esigere che gli sia fornito un estratto dei libri contabili del preponente per verificare l'importo delle provvigioni liquidate.
RITO FORNERO: l'opposizione non puo' essere trattata dal medesimo giudice che ha deciso il ricorso
L'ostico tema della ricusazione del Giudice, nell'ambito del cd. "Rito Fornero", è oggetto di una recentissima ordinanza emessa dal Tribunale di Milano
Accollo del mutuo
Non costituisce oggetto di un'obbligazione accessoria, rispetto a quella principale con cui un notaio si impegni a redigere l'atto di compravendita di un immobile già gravato da ipoteca a garanzia della restituzione di un credito fondiario, la notificazione, da parte del professionista, dell'avvenuto subingresso dell'acquirente - in qualità di mutuatario ed in forza di un contratto di accollo - nel contratto di mutuo fondiario.
Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 10 maggio 2013, n. ...
Assegno di divorzio: ne ha diritto l'ex moglie che non lavora e ha un figlio da una nuova convivenza?
Gli elementi che la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 6562 del 20.3.2014, esamina e valuta ai fini della sussistenza in capo alla moglie del diritto all'assegno divorzile ed alla quantificazione dello stesso, sono molteplici e socialmente attuali.
Interpello n. 12/2014 del Ministero del Lavoro: somministrazione irregolare e termini di decadenza ex art. 32 del Collegato Lavoro 2010
Con l'interpello n. 12 del 25 marzo 2014, la Direzione generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito alcune indicazioni in merito all'interpretazione dell'art. 32, comma 4 lett. d), della legge 4 novembre 2010, n. 183.
Ultra cinquantenni e mercato del Lavoro: riporre al centro la persona
"Ci sono troppe persone che hanno più di cinquant'anni e sono state espulse dal mondo del lavoro e non riescono più a rientrare. Sta diventando un'emergenza sociale, ecco perché vorrei al più presto introdurre un contratto per il reinserimento dei lavoratori over 50". Questo ha detto il Ministro Poletti giovedì scorso a Torino.