Corte Costituzionale N. 15 RICORSO PER LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE 5 marzo 2014
Ricorso per questione di legittimita' costituzionale depositato in cancelleria il 5 marzo 2014 (della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol). Bilancio e contabilita' pubblica - Legge di stabilita' 2014 - Previsione della destinazione di una somma pari a 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 dal sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura al sostegno dell'accesso al credito delle piccole e m ...
GU n. 17 del 16-04-2014
GU n. 17 del 16-04-2014
Corte Costituzionale N. 14 RICORSO PER LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE 5 marzo 2014
Ricorso per questione di legittimita' costituzionale depositato in cancelleria il 5 marzo 2014 (della Provincia autonoma di Trento). Bilancio e contabilita' pubblica - Legge di stabilita' 2014 - Rinnovo dei contratti di locazione di immobili stipulati dalle amministrazioni individuate ai sensi dell'art. 1, comma 2, della legge n. 196 del 2009 - Assoggettamento al nulla osta dell'Agenzia del demanio - Ricorso della Provincia autonoma di Trento - Impugna ...
GU n. 17 del 16-04-2014
GU n. 17 del 16-04-2014
Corte Costituzionale N. 93 ORDINANZA 7 - 10 aprile 2014
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Straniero - Espulsione dal territorio dello Stato - Impossibilita' di esecuzione immediata - Provvedimento del Questore di trattenimento presso il centro di permanenza ed assistenza piu' vicino tra quelli individuati o costituiti con decreto ministeriale. - Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello strani ...
GU n. 17 del 16-04-2014
GU n. 17 del 16-04-2014
Corte Costituzionale N. 92 ORDINANZA 7 - 10 aprile 2014
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Procedimento civile - Opposizione al decreto ingiuntivo - Riduzione del termine di costituzione in giudizio dell'opponente. - Legge 29 dicembre 2011, n. 218 (Modifica dell'articolo 645 e interpretazione autentica dell'articolo 165 del codice di procedura civile in materia di opposizione al decreto ingiuntivo), art. 2. - (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.17 del 16-4-2014) nbsp; ...
GU n. 17 del 16-04-2014
GU n. 17 del 16-04-2014
Esami avvocati: sulla custodia cautelare si gioca il «penale»
La richiesta di riesame avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ex articolo 309 del codice di procedura penale: è questo l'argomento un po' ostico con cui si sono dovuti confrontare
Esami avvocati: nell'atto di civile l'usucapione condiziona la compravendita
L'intreccio tra "contratto preliminare" e quello definitvo: con questo argomento si aprono le questioni legate ai contratti
Società in liquidazione, impugnabile la delibera rimessa all'assemblea
La qualificazione come «non vincolante» della delibera assembleare di una società non può comportare l'esclusione della possibilità di impugnarla, in quanto in tal modo si lederebbero i diritti della minoranza. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 8867/2014, accogliendo il ricorso di due soci minoritari.
Contenzioso tributario, illegittimo il reclamo a pena di inammissibilità del ricorso
Nelle controversie di valore non superiore a 20mila euro, relative ad atti emessi dalle Entrate, l'obbligo di presentare «preliminarmente» reclamo (ed eventuale proposta di mediazione), a pena di inammissibilità del ricorso (rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio) è contrario al diritto di difesa tutelato dall'articolo 24 della Costituzione. Lo ha stabilito la Consulta, con la sentenza 98/2014, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 17-bis, comma 2, del ...
Esami avvocati: nell'amministrativo spunta la gara d'appalto
L'atto amministrativo viene sempre considerato dai candidati un po' la "bestia nera" e, a volte, non viene nemmeno letto
Anche gli insulti su Facebook integrano la diffamazione
Gli insulti su Facebook, anche se indirizzati ad una persona di cui non viene fatto il nome e letti da una cerchia ristretta di iscritti, possono portare ad una condanna per diffamazione. Lo sottolinea la Cassazione, con la sentenza 16712/2014, che ha rinviato a nuovo processo l'assoluzione di un maresciallo capo della Guardia di Finanza che aveva pubblicato nei sui "dati personali" su Facebook la frase «attualmente defenestrato a causa dell'arrivo di collega sommamente raccomandato e leccaculo...», ...
Il Ministero detta le regole per i 285 Gdp «salvati» dai comuni
Con la pubblicazione in "Gazzetta" (Supplemento ordinario n. 36) del Dm Giustizia 7 marzo 2014 la riforma dei giudici di pace entra nel vivo. Il decreto ministeriale (previsto dal comma 3 dell'articolo 3 Dlgs 156/2012), in vigore dal 29 aprile 2014, individua, infatti, gli uffici definitivamente soppressi e i 285 (Allegato 1) che, invece, su domanda degli enti locali, sopravviveranno, grazie all'impegno delle amministrazioni locali a coprirne interamente le spese di funzionamento.
OPPOSIZIONE DECRETO INGIUNTIVO: la CTU meramente esplorativa non va ammessa
Si ringrazia lAvv. Giorgio Orioli del Foro di Ferrara per la segnalazione della sentenza Nellambito di unopposizione a decreto ingiuntivo, è meramente esplorativa e non può trovare accoglimento la richiesta di espletamento di CTU contabile in difetto di precisa indicazione degli elementi probatori da cui desumere lerroneità dei conteggi proposti dalla Banca. Così si è espresso il Tribunale di Ferrara, nella persona del Giudice Unico Dott.ssa Caterina Arcani, che con la sentenza n.167 depositata il 13/02/2014, ha deciso sullopposizione a decreto ingiuntivo proposta da una società nei confronti della Banca con la quale aveva stipulato un contratto di apertura di credito. Ebbene, la parte opponente pur non negando la circostanza dellavvenuta apertura di credito presso la Banca opposta, contestava la prova delleffettiva erogazione delle somme in suo favore chiedendo, pertanto, lespletamento di CTU contabile per tale accertamento. La Banca, dal canto suo, aveva prodotto in giudizio non solo il contratto di apertura del conto corrente, ma anche gli estratti conto relativi a tutta la durata del rapporto fornendo, quindi, la piena prova del credito ingiunto. Il Tribunale, chiamato a pronunciarsi sul caso de quo, ha correttamente ribadito il principio, ormai consolidatosi in giurisprudenza, che sulla parte opponente grava l'onere di sostanziare la propria opposizione con lindicazione di elementi probatori concreti statuendo che la richiesta di CTU non può trovare accoglimento poiché tale incombente avrebbe un chiaro carattere esplorativo essendo diretto a supplire alle carenze in punto di prova del credito, gravanti sulla parte che si duole della erronea quantificazione della pretesa creditoria. Alla luce di tali considerazioni, il Giudice ha rigettato lopposizione e confermato il decreto ingiuntivo, condannando lopponente al pagamento delle spese di lite. In conclusione lopponente di fronte alla produzione di tutta la documentazione bancaria relativa a rapporto bancario non si può limitare ad una generica contestazione del credito, chiedendo laccertamento mediante una consulenza contabile di ufficio per lindividuazione di possibili asseriti errore di calcolo in quanto tale accertamento di natura meramente esplorativa sarebbe in violazione delle regole sulla distribuzione dellonere probatorio incombente sulle parti....
Violazione degli obblighi di assistenza familiare: stato di bisogno dell'avente diritto e prova liberatoria dell'assoluta e incolpevole indigenza dell'imputato
Si configura il reato di cui all'art. 570, comma secondo n. 2 del codice penale, ovvero la violazione degli obblighi di assistenza familiare, in presenza di una condotta del prevenuto che integri i due requisiti fondamentali come individuati dalla giurisprudenza di legittimità e consistenti nello stato di bisogno dell'avente diritto e nell'assenza di ragioni oggettive di forza maggiore, legate ad una condizione di assoluta indigenza economica che rendano impossibile per l'obbligato adempiere la ...
APPELLO INCIDENTALE: è tempestivo se la parte a cui viene notificato lappello principale, osserva i termini di cui agli artt.325 e 327 cpc
La parte, alla quale sia stato notificato lappello principale, ove intenda proporre appello incidentale tempestivo, deve comunque osservare i termini di cui agli art. 325 e 327 c.p.c.; sicché, nel caso in cui lappello principale sia stato notificato in prossimità della scadenza dei termini medesimi, allo scopo di evitare la eventuale sanzione di inefficacia di cui allart. 334, secondo comma, c.p.c., per il caso in cui volontariamente o involontariamente lappellato principale (omettendo di costituirsi in giudizio o determinandone comunque le relative condizioni) avesse poi dato luogo ad una causa di inammissibilità o improcedibilità della propria impugnazione può alternativamente procedere: (a) alla iscrizione a ruolo della causa depositando la propria comparsa di costituzione e risposta con appello incidentale entro la scadenza del termine di cui allart. 325 c.p.c.; (b) proporre comunque la sua impugnazione con citazione notificata entro lo stesso termine. E quanto si legge nella sentenza n. 7519 della Corte di Cassazione, terza sezione civile , del 01/04/2014. La vicenda in esame concerne il tema assai delicato dei termini previsti dal nostro ordinamento per proporre appello incidentale. Oggetto di ricorso dinanzi alla Suprema Corte, infatti, è proprio la presunta tardività di un appello incidentale, come proposto dallodierna ricorrente. Ebbene, già la Corte dappello distrettuale, presso la quale si era celebrato il giudizio di secondo grado, aveva rilevato sul punto che pur essendo stato, lappello incidentale proposto nel termine di cui allart. 343 c.p.c. esso era stato comunque proposto dopo lo spirare del termine di cui allart. 325 c.p.c. Né, poteva, in tal caso, invocarsi il beneficio dellimpugnazione tardiva, di cui allart. 334 c.p.c., perché quella da essa proposta era una impugnazione autonoma e non dipendente, diretta a tutelare un interesse dellimpugnazione non scaturito dallimpugnazione principale. Ciò posto, lappellante proponeva ricorso per cassazione, ivi denunciando lerrore dei giudici di merito, i quali avrebbero erroneamente ritenuto tardivo il suo appello incidentale, per violazione del termine c.d. breve di cui allart. 325 c.p.c. (30 giorni dalla notifica della sentenza di primo grado). In particolare, la parte ricorrente eccepiva che la sentenza di primo grado non le era mai stata validamente notificata, e pertanto, il termine breve citato, cui allart. 325 c.pc., non era mai iniziato a decorrere. Anche a voler ritenere, però, che tale provvedimento fosse stato validamente notificato, il suo appello non poteva comunque dirsi tardivo sulla base dellassunto per cui al fine di qualificare un appello incidentale come tempestivo, non rileva il rispetto o meno del termine di cui allart. 325 c.p.c. (30 giorni dalla notifica della sentenza di primo grado), ma unicamente il rispetto del termine di cui allart. 343 c.p.c. (costituzione in giudizio venti giorni prima delludienza)e ciò in quanto: (a) lart. 333 c.p.c stabilisce il principio per cui, dopo che sia stata proposta la prima impugnazione, tutte le altre debbono assumere la forma dellappello incidentale; (b) lappello incidentale si propone mediante costituzione in cancelleria venti giorni prima delludienza, ai sensi dellart. 343 c.p.c.; (c ) ergo, lappello incidentale rispettoso del termine di cui allart. 343 c.p.c. deve ritenersi tempestivo, a prescindere dal rispetto dei termine di cui cagli art. 325 e 327 c.p.c.. Orbene, tale tesi non è condivisa dagli Ermellini, che affermano, infatti , come due siano i termini che il sistema delle impugnazioni, previsto dal nostro ordinamento, pone a carico dellimpugnante incidentale, e cioè: (a) un termine ESTERNO, cosiddetto perché preesistente alla proposizione di qualsiasi impugnazione, previsto dagli artt. 325 e 327 c.p.c.: si tratta di un termine di decadenza, cui la legge consente di derogare quando linteresse allimpugnazione incidentale sorga dalla proposizione dellimpugnazione principale (art. 334 c.p.c.); la ratio di questo termine è garantire la certezza dei rapporti giuridici, in ossequio al tradizionale principio ne lites paene immortales fiant; (b) un termine INTERNO, previsto dallart. 343 c.pc.; non derogabile in alcun modo (salva ovviamente la remissione in termini di cui allart. 153 c.cp.), e la cui ratio non è la certezza dei rapporti giuridici, ma la salvaguardia della parità processuale delle parti e del diritto di difesa dellappellante principale, rispetto alle doglianze formulate con lappello incidentale. Ebbene, questi due termini sono tra loro complementari e non alternativi, ovvero legati da un nesso di implicazione unilaterale. Infatti, ove non sia rispettato il termine per il deposito in cancelleria della comparsa contenete lappello incidentale, di cui allart. 343 c.p.c., lappello è inammissibile ed a nulla rileverà che per lappellante non sia ancora spirato il termine di cui agli artt. 325 o 327 c.p.c. peraltro, è proprio questa (oltre a quella corrispondente dellart. 371 c.p.c.) lipotesi cui si riferisce la decadenza di cui allart. 333 c.p.c. , che non comporta tuttavia la invalidità di un appello comunque tempestivamente proposto. Non è, però vera la [situazione] reciproca, ossia una volta che siano spirati i termini di cui agli artt. 325 o 327 c.p.c., lappellato potrà ancora proporre il suo gravame incidentale, ma soltanto nelle forme dellimpugnazione tardiva di cui allart. 334 c.p.c.. Orbene, a pensarla come sostiene la parte ricorrente si finirebbe per giungere ad una interpretatio abrogans dellart.334 c.p.c.«Si consideri, infatti, che una volta proposta dallappellante principale una impugnazione tempestiva, tutte le altre impugnazioni incidentali sarebbero tempestive anchesse. Non potrebbe, dunque, mai verificarsi alcun caso in cui limpugnazione principale sia tempestiva, ma per lappellante principale sia spirato il termine per impugnare: non potrebbe, dunque, mai avverarsi la fattispecie processuale astratta delineata dallart. 334 c.p.c. E poiché tra due interpretazioni alternative, linterprete ha lobbligo di preferire quella che garantisca alla norma di produrre effetti, piuttosto che quella che la priverebbe di ogni utilità, la tesi della ricorrente non può essere condivisa». Ritiene, pertanto, la Suprema Corte che lappello incidentale debba qualificarsi tardivo se proposto dopo lo spirare dei termini di cui agli artt. 325 o 327 c.p.c., a nulla rilevando che lappellante incidentale si sia costituito nei termini di cui agli artt. 343 c.p.c. Principio questultimo, peraltro, affermato e ribadito in più occasioni dalla Suprema Corte. Si pensi, ad esempio alla sentenza della Sez. 3, n. 21745/2006 secondo cui le impugnazioni incidentali possono essere proposte, in sede dappello, con la comparsa di risposta (tempestivamente depositata) purché risulti rispettato il termine ordinario di trenta giorni dalla notificazione della sentenza di primo grado. (Anche Cass. Civ. Sez. 2 n. 6242/1993; Sez. 3 n. 2433/1988; Sez. L n. 1602/1984 e Sez. 1 n. 1302/1973). Ulteriore conferma di suddetto principio si rinviene anche dalle Sezioni Unite di questa Corte, con la sentenza n. 11678/1990 , in cui si afferma che tanto se siano stati proposti con il rispetto dei termini abbreviato o annuale appello e ricorso per cassazione incidentali devono osservare il termine di cui agli artt. 343 e 371, con la conseguenza che è ammissibile solo limpugnazione tempestiva a norma degli artt. 325 e 327, che peraltro non abbia rispettato il termine di cui agli artt. 343 e 371. Non soltanto. Anche in dottrina si è più volte affermato che il gravame incidentale proposto entro il termine di cui agli artt. 325 e 327 c.p.c. è tempestivo perché è un gravame principale presentato in via iincidentale a norma dellart. 33; quello proposto oltre questo termine è, indipendentemente dalla domanda di chi lha proposto, tardivo, e come tale, dipende dallammissibilità di quello principale. Orbene, se tutto ciò è vero, tanto basta ad affermare, con particolare riguardo al caso di specie, che . A tal fine, aggiunge la Corte, la parte ricorrente, onde scongiurare il rischio in questione avrebbe potuto alternativamente: (a) procedere alla iscrizione a ruolo della causa depositando la propria comparsa di costituzione e risposta con appello incidentale entro la scadenza del termine di cui allart. 325 c.p.c., ovvero (b) proporre comunque la sua impugnazione con citazione notificata entro lo stesso termine: impugnazione certamente ammissibile e destinata ad essere riunita e considerata a sua volta incidentale rispetto alla prima....
Processo telematico: il vademecum del Cnf
Un Vademecum on-line e i video tutorial per imparare a utilizzare l'informatica nel processo civile. Il CNF e la Fondazione per l'innovazione e l'informatica forense (FIIF) insieme per «promuovere la diffusione nell'Avvocatura degli strumenti telematici funzionali allo svolgimento di alcune attività processuali».
Contratto d'opera e di prestazione di opera intellettuale
In tema di compenso per l'attività svolta dal professionista, il giudice, indipendentemente dalla specifica richiesta del medesimo, a fronte di risultanze processuali carenti sul "quantum" ed in difetto di tariffe professionali e di usi, non può rigettare la domanda di pagamento del compenso, assumendo l'omesso assolvimento di un onere probatorio in ordine alla misura del medesimo, bensì deve determinarlo, ai sensi degli artt. 1709 e 2225 cod. civ., con criterio equitativo ispirato alla proporzionalità ...
Csm assolve giudice che prosciolse Berlusconi nel caso Mills
Assolta per essere risultati esclusi gli addebiti: con questa formula la sezione disciplinare del Csm ha chiuso il procedimento a carico del giudice Francesca Vitale, presidente del collegio che nel 2012 prosciolse per prescrizione Silvio Berlusconi dall'accusa di aver corrotto l'avvocato David Mills. Davanti al Csm Vitale era accusata di aver tenuto "un comportamento gravemente scorretto e offensivo" nei confronti dei suoi colleghi che si erano occupati del processo in questione, criticandoli ...
Camera: il ministro Orlando al question time di oggi
Si svolgerà oggi, mercoledì 16 aprile 2014 alle 15.00, il question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio. Lo rende noto un comunicato stampa della Camera. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, risponderà a interrogazioni sulle problematiche relative al progetto di riforma del processo civile; sulle iniziative per la piena efficacia della riforma prevista dalla legge n.62 del 2011 in materia di misure cautelari alternative a favore delle detenute madri; ...
Network Avvocati: avvia il dibattito con chi condivide i tuoi stessi interessi!
Lo spazio Social per i professionisti del Diritto che vogliono rimanere aggiornati su tutte le novità del settore e consultare IN ESCLUSIVA i contenuti de "Il Sole 24 Ore - area legale".
Indennità più alta se il terreno espropriato è boschivo
La determinazione dell'indennità di esproprio di suoli che, a prescindere dalla destinazione, dispongano di un soprassuolo arboreo idoneo a conferire particolari condizioni di sicurezza, utilità e amenità al fondo oggetto di espropriazione, deve tenere conto dell'aumento di valore di cui il suolo viene a beneficiare. Questo è il principio di diritto affermato dalla Cassazione con la sentenza 6743/2014 con la quale la Corte che si discosta dai precedenti giurisprudenziali in tema di indennità di ...