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Opposizione alla richiesta di archiviazione valutabile anche se tardiva

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 15:44
L'opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale anche se tardiva deve essere presa in considerazione dal giudice, se perviene alla sua attenzione prima che il provvedimento sia stato deliberato. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 17624/2014, annullando senza rinvio il provvedimento che chiudeva definitivamente il procedimento a carico di un uomo per calunnia, violenza privata e danneggiamento fraudolento di beni assicurati

ll valzer delle poltrone negli studi legali

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 13:44
Studio del mercato, valutazione dei settori in controtendenza, scelte. Scelte che vanno dalle promozioni interne utili a rafforzare una practice piuttosto che un'altra all'apertura di dipartimenti ex novo fino all'avvio di nuove realtà nel panorama legale

Commissione giustizia, audizioni su divorzio e figli adottati

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 13:40
Le proposte di legge in materia di diritto del figlio adottato non riconosciuto alla nascita ad accedere alle informazioni sulle proprie origini e sulla propria identità tornano all'attenzione della commissione Giustizia della Camera. In questo ambito sono previste domani alle 13.30 le audizioni informali di Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma e di rappresentanti dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie

Tagli stipendi giudici: Sabelli, paga garantisce autonomia

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 13:39
"I magistrati che hanno uno stipendio lordo oltre i 240mila euro si contano sulle dita di una mano. Non abbiamo mai detto che i nostri stipendi non si toccano, ma che chi guadagna di più deve contribuire di più, soprattutto in periodi di crisi

La P.A. risponde per insidia stradale solo se esistente in concreto

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 12:31
Il caso trae origine dalla citazione in giudizio di un'amministrazione locale da parte del proprietario di un veicolo che ne chiedeva il risarcimento danni per essere impattato sul guard rail a causa della presenza sul fondo stradale del distacco di asfalto sui giunti di collegamento, non segnalato né visibile e, indi, costituente ipotesi di insidia e trabocchetto per la quale l'ente proprietario della strada deve rispondere

Ccnl studi legali, il testo dell'accordo Anai - Cse

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 11:55
Siglato da Anai (Associazione nazionale avvocati italiani) e Cse (Confederazione indipendente sindacato europeo) il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti e i collaboratori degli studi legali. L'accordo si propone come «un riferimento contrattuale per tutto il settore legale e quindi da valere per tutti i dipendenti e per tutti gli addetti occupati negli studi legali e nelle relative attività professionali e intellettuali».

Le modifiche anticorruttive al D.Lgs. n. 231/2001 apportate dalla L. n. 190/2012

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 10:48
Prima dell'entrata in vigore della legge 190/2012, i fenomeni corruttivi che implicavano la responsabilità dell'impresa in base al decreto 231/2001 si limitavano alle fattispecie penali della corruzione e della concussione. L'introduzione da parte della legge 190 dei reati di induzione indebita e di corruzione privata hanno richiesto un'importante operazione di adeguamento dei modelli organizzativi già esistenti in azienda.

Maltrattamenti, per la ritardata crescita del minore scatta l'aggravante

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 10:23
In tema di maltrattamenti in famiglia, è configurabile l'aggravante della grave lesione prevista dall'articolo 572 comma 2 se a causa dei maltrattamenti subiti il minore si sia ritrovato in condizioni di denutrizione o malnutrizione tali da cagionare una sua ritardata crescita. Lo ha affermato la Cassazione con la sentenza 12004/2014.

GIUSTIZIA: Adeguamento degli importi del diritto di copia e di certificato

Diritto 24 Il SOle 24 Ore - Mar, 22/04/2014 - 09:55
Adeguamento degli importi del diritto di copia e di certificato, ai sensi dell'articolo 274 del decreto del Presidente della Repubblica n. 115/2002

PIGNORAMENTO IMMOBILIARE: il decreto di trasferimento non può considerarsi inesistente

Ex Parte Creditoris - Mar, 22/04/2014 - 08:50
Il decreto di trasferimento di cui all'art. 586 cpc, ancorché abbia avuto ad oggetto un bene in tutto o in parte diverso da quello pignorato, non può considerarsi per questo inesistente, ma sarà affetto da invalidità da far valere col rimedio dell'opposizione agli atti esecutivi nei termini di cui all'art. 617 cpc. Nel caso di specie, una società proponeva opposizione agli atti esecutivi, ex art. 618 cpc, contro il decreto di trasferimento di un immobile, oggetto di un precedente pignoramento promosso da un istituto di credito. Con l'atto di opposizione, la società opponente aveva eccepito che non vi era corrispondenza formale tra il bene pignorato ed il bene trasferito.  I dati catastali indicati nell'atto di pignoramento e nell'avviso di vendita apparivano, difatti, difformi rispetto a quelli risultanti nel decreto di trasferimento. L'opposizione veniva, tuttavia, dichiarata inammissibile, poiché proposta oltre il termine di 20 giorni previsto dall'art. 617 cpc e l'irregolarità contestata dall'opponente non poteva essere, inoltre, considerata come nullità assoluta del decreto di trasferimento. L'opponente ha così proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la non corrispondenza tra l'immobile pignorato e l'immobile trasferito costituirebbe un vizio talmente grave per cui la sua configurazione sarebbe causa di inesistenza del decreto di trasferimento emesso ai sensi dell'art. 586 cpc. L'inesistenza del decreto di trasferimento implicherebbe - da un punto di vista processuale - che l'opposizione agli atti esecutivi avrebbe potuto essere proposta oltre il termine di 20 giorni previsto dall'art. 617 cpc. Nel respingere i motivi di doglianza sollevati dal ricorrente, la Cassazione ha chiarito che il processo esecutivo è strutturato come una successione di sub-procedimenti finalizzati all'unico obiettivo dell'espropriazione del bene pignorato, al fine di garantire la soddisfazione dei creditori.  I Giudici di legittimità hanno osservato, con riferimento al pignoramento immobiliare, che in questo tipo di procedimento si possono individuare varie fasi: l'autorizzazione alla vendita, la vendita, l'aggiudicazione, il trasferimento del bene ed, infine, la distribuzione del ricavato. Si tratta di fasi autonome, giacché ciascuna serie di atti è ordinata ad un provvedimento che conclude questa successione. Il provvedimento così emesso è inoltre irretrattabile da parte del Giudice che lo ha pronunciato ai sensi dell'art. 487, comma 1, cpc, donde ne può essere dichiarata la nullità soltanto a seguito di opposizione agli atti esecutivi. Le cause di invalidità che si possono verificare in ciascuna fase possono perciò avere una loro rilevanza nel corso del processo solo allorquando impediscano che lo stesso attinga il risultato che ne costituisce lo scopo, cioè il soddisfacimento dei creditori (Cassazione civile, Sezioni Unite, 27 ottobre 1995, n. 11178).  La Cassazione ha, pertanto, precisato che la figura giuridica dell'inesistenza non ha ragione d'essere nel processo di esecuzione negli stessi termini di cui al processo di cognizione (Cassazione civile, sezione terza, 16 gennaio 2007, n. 837; Cassazione civile, sezione terza, 29 settembre 2009, n. 20814). Alla luce dell'insegnamento giurisprudenziale sopra richiamato, gli Ermellini hanno osservato che il decreto di trasferimento non poteva essere considerato inesistente, malgrado avesse avuto ad oggetto un bene diverso rispetto a quello indicato nell'atto di pignoramento. L'invalidità di cui era affetto il decreto di trasferimento avrebbe dovuto essere fatto valere con l'opposizione agli atti esecutivinel termine di 20 giorni previsto dall'art. 617 cpc., donde è stata confermata la tardività dell'opposizione proposta dalla società ricorrente. In considerazione di ciò, la Corte ha rigettato il ricorso condannando la società ricorrente al pagamento delle spese di giudizio....

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