Droga, Orlando: sentenza di Cassazione riguarda 3000 detenuti
Non più di tremila detenuti, condannati per piccolo spaccio, potrebbero uscire dal carcere per effetto della sentenza della corte di Cassazione del 29 maggio scorso: la cifra arriva dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, il quale però - al question time di ieri alla Camera - ha sottolineato che "al momento non è esattamente determinabile la platea dei detenuti interessati dagli effetti della sentenza
OGM: il TAR del Lazio chiarisce la nozione di "situazione di emergenza"
OGM. Il TAR del Lazio chiarisce la nozione di "situazione di emergenza" che legittima gli stati membri ad adottare divieti di commercializzazione di OGM, autorizzati a livello europeo, mentre in seno all'Unione europea riprendono le discussioni per ampliare i poteri statuali in materia.
Corte Costituzionale N. 90 ORDINANZA (Atto di promovimento) 13 gennaio 2014
Ordinanza del 13 gennaio 2014 emessa dalla Corte di cassazione - sezioni unite civili nel procedimento civile promosso da Sorasio Chiara ed altri 22 contro Agenzia Interregionale per il fiume Po.. Espropriazione per pubblica utilita' - Occupazione acquisitiva - Previsione che l'autorita' che utilizza un bene immobile per scopi di interesse pubblico, modificato in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilita ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 89 ORDINANZA (Atto di promovimento) 13 gennaio 2014
Ordinanza del 13 gennaio 2014 emessa dalla Corte di cassazione - sezioni unite civili nel procedimento civile promosso dal Comune di Porto Cesareo contro Livraghi Francesco. Espropriazione per pubblica utilita' - Occupazione acquisitiva - Previsione che l'autorita' che utilizza un bene immobile per scopi di interesse pubblico, modificato in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilita', puo' disporre che esso ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 88 ORDINANZA (Atto di promovimento) 7 agosto 2013
Ordinanza del 7 agosto 2013 emessa dal G.I.P. del Tribunale di Avezzano nel procedimento penale a carico di ... ... Processo penale - Procedimento per decreto - Reati perseguibili a querela - Previsione della facolta' del querelante di opporsi alla definizione del procedimento con l'emissione del decreto penale di condanna - Violazione dei principi di ragionevolezza e di uguaglianza, di obbligatorieta' dell'azione penale e della ragionev ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 87 ORDINANZA (Atto di promovimento) 27 gennaio 2014
Ordinanza del 27 gennaio 2014 emessa dal Tribunale di Milano nel procedimento civile promosso da Negro Carlotta contro Rottapharm S.p.a.. Lavoro (Controversie in materia di) - Astensione e ricusazione del giudice - Obbligo di astensione per l'organo giudicante (persona fisica) investito del giudizio di opposizione ex art. 51, comma 1, legge n. 92/2012, che abbia pronunciato l'ordinanza ex art. 1, comma 49, legge n. 92/2012 di respingimento di ricorso av ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 86 ORDINANZA (Atto di promovimento) 28 febbraio 2014
Ordinanza del 28 febbraio 2014 emessa dal Tribunale di Roma nel procedimento civile promosso da ... - Accesso alle tecniche - Divieto per le coppie non affette da sterilita' o infertilita', (pur se) portatrici di patologie geneticamente trasmissibili - Conseguente impossibilita' per tali coppie di valersi della diagnosi e della selezione preimpianto, evitando la gravidanza naturale ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 32 RICORSO PER LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE 23 aprile 2014
Ricorso per questione di legittimita' costituzionale depositato in cancelleria il 23 aprile 2014 (della Regione Lazio). Imposte e tasse - Disposizioni urgenti per l'EXPO 2015, per i lavori pubblici ed in materia di trasporto aereo - Previsione (al fine di evitare effetti distorsivi della concorrenza tra gli scali aeroportuali e di promuovere l'attrattivita' del sistema aeroportuale italiano, anche con riferimento agli eventi legati all'EXPO 2015) che ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 152 ORDINANZA 19 - 29 maggio 2014
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati e pene - Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope Prescrizione. - Codice penale, art. 157, secondo comma, come sostituito dall'art. 6, comma 1, della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 151 SENTENZA 19 - 29 maggio 2014
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Sanita' - Medicinali da impiegare per un'utilizzazione terapeutica diversa da quella autorizzata (uso 'off label') - Disciplina della richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio. - Decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536 (Misure per il contenimento della spesa farmaceutica e la rideterminazione del tetto di spesa per l'anno 1996) - convertito dalla legge 23 dicembre 1996, n. 648 - art. 1, comma 4; dec ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 150 ORDINANZA 19 - 28 maggio 2014
Giudizio sull'ammissibilita' di ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Immunita' parlamentare - Procedimento penale a carico di ... ...to dal Tribunale di Torre Annunziata nei confronti della Camera dei deputati. - Deliberazione della Camera dei deputati del 16 ottobre 2013 (doc. IV-quater n. 2) - (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.24 del 4-6-2014) nbsp; ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Corte Costituzionale N. 149 ORDINANZA 19 - 28 maggio 2014
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Processo penale - Nullita' degli atti - Restituzione nel termine per l'appello e conoscenza del procedimento da parte dell'imputato. - Codice di procedura penale, artt. 175, 178, comma 1, lettera c), 179, 603 e 604. - (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.24 del 4-6-2014) nbsp; ...
GU n. 24 del 04-06-2014
GU n. 24 del 04-06-2014
Rischia una condanna per falso il prof che tiene un doppio registro
Rischia una condanna per falso ideologico l'insegnante che predisponga un secondo registro, custodito a casa, dove indichi ritardi, assenze e voti, peraltro in contraddizione con il registro ufficiale. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 23237/2014, accogliendo il ricorso di un alunno bocciato, costituitosi parte civile, e annullando la decisione di non luogo a procedere emessa dal Gup e rinviando al tribunale di Crotone per un nuovo esame
Collegi arbitrali a composizione mista senza parametri forensi
L'assunzione della presidenza di un collegio arbitrale di disciplina da parte di un legale non prevede, trattandosi di un organo misto, l'applicazione delle tariffe forensi. Al contrario, è legittima la determinazione in via unilaterale del compenso da parte della pubblica amministrazione secondo un computo «a udienza» e non a «ricorso». Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 12542/2014, rigettando le doglianze di un legale
MUTUI BANCARI: la deroga al divieto di anatocismo è consentita in base ad apposita pattuizione
LA MASSIMA Nel contesto normativo successivo allentrata in vigore del T.U.B., la deroga al disposto dell'art. 1283 c.c. (divieto di anaticismo) è consentita in relazione a tutti i contratti di mutuo bancario, ma solo in base ad apposita pattuizione anteriore al sorgere del credito per interessi. Ai sensi dellart. 3 della delibera 9.2.2000 del CICR, nelle operazioni di finanziamento in cui il rimborso del premio avviene mediante il pagamento di rate con scadenze temporali predefinite, in caso di inadempimento del debitore, l'importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento. IL CONTESTO NORMATIVO Art. 3, comma 1, delibera CICR del 9.2.2000 Nelle operazioni di finanziamento per le quali è previsto che il rimborso del prestito avvenga mediante il pagamento di rate con scadenze temporali predefinite, in caso di inadempimento del debitore l'importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento. Su questi interessi non è consentita la capitalizzazione periodica. LA DECISIONE Con laffermazione del principio di diritto sopra evidenziato, la Corte di Cassazione, prima sezione civile, con sentenza del 22 maggio 2014, n.1140, ha definito i confini applicativi del disposto di cui allart.1283 c.c. (anatocismo), nel contesto normativo vigente ratione temporis, in relazione ai contratti di mutuo bancario. In estrema sintesi, infatti, se, da un lato, la Suprema Corte ha sancito che, a seguito della mutata nozione e struttura del credito fondiario, rispetto a questultimo non può configurarsi alcuna deroga al divieto di anatocismo ex art.1283 cc, dallaltro ha precisato che in tutti i contratti bancari di finanziamento stipulati sotto la vigenza della delibera CICR del 9.2.2000, che prevedano il rimborso del prestito mediante il pagamento di rate con scadenze temporali predefinite, limporto dovuto alla scadenza di ciascuna rata (comprensivo di interessi) può produrre ulteriori interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento e dunque anche sulla quota di interessi corrispettivi sempre che ciò sia stato espressamente previsto nel regolamento contrattuale. Con riferimento al caso di specie, il ragionamento della Cassazione può essere più agevolmente compreso. In particolare, trattasi di pronuncia resa sul ricorso presentato da un istituto di credito avverso la duplice pronuncia negativa (del Tribunale di Lucca - in rito - e della Corte dAppello di Firenze - nel merito) sulla propria opposizione allo stato passivo ex art.98 L.Fall. La Banca denunciava, in particolare, di essere stata ammessa solo parzialmente allo stato passivo di una società posta in liquidazione coatta amministrativa, con esclusione del credito dovuto a titolo di interessi moratori, asseritamente dovuti sulle rate scadute (ed ancora a scadere, con decadenza dal beneficio del termine) del contratto di mutuo alla data di apertura della LCA, nonché - nella misura legale e sempre in via ipotecaria - per il periodo successivo alla LCA, ai sensi dellart.2855, comma terzo, cc. A dire della ricorrente, la Corte territoriale avrebbe errato nel ritenere applicabile ai mutui fondiari stipulati nella vigenza del TUB (e prima dellentrata in vigore della delibera CICR del 9.2.2000) il divieto di anatocismo, per tre ordini di ragioni: 1) perché gli interessi corrispettivi del mutuo, una volta divenuti esigibili, vengono conglobati nel capitale da restituire, con la conseguenza che la maturazione sugli stessi degli interessi di mora non integra una fattispecie riconducibile all'art. 1283 c.c.; 2) perché, inoltre, in materia di mutuo fondiario gli interessi sugli interessi vanno riconosciuti in deroga al divieto di anatocismo; 3) perché, nei contratti di mutuo fondiario, l'anatocismo sarebbe consentito in virtù di un uso normativo. Tali argomentazioni sono state, tuttavia, respinte - punto per punto - dagli Ermellini, che hanno giudicato infondato il motivo di ricorso. In particolare, la Cassazione, contrariamente ad un orientamento molto radicato in parte della giurisprudenza di merito e ritrovato in alcune pronunce dellArbitro Bancario Finanziario (cfr., su tutte, Tribunale di Napoli, Dott. Nicola Mazzocca, ordinanza del 15-04-2014 e Arbitro Bancario Finanziario - Collegio di coordinamento, decisione del 28-03-2014, n.1875), ha affermato che la formazione delle rate di rimborso, nella misura composita predeterminata di capitale ed interessi, attiene alle mere modalità di adempimento di due obbligazioni poste a carico del mutuatario - aventi ad oggetto l'una la restituzione della somma ricevuta in prestito e l'altra la corresponsione degli interessi per il suo godimento - che sono ontologicamente distinte e rispondono a finalità diverse. Tale diversità di natura ed autonomia di funzioni comporta che risultano pienamente applicabili le limitazioni previste dall'art. 1283 c.c., con la conseguenza che la banca mutuataria non può pretendere il pagamento degli interessi moratori sul credito scaduto per interessi corrispettivi. In tal senso, i giudici di legittimità richiamano - genericamente - le pronunce rese in casi analoghi. Sulla seconda argomentazione della Banca (in materia di mutuo fondiario gli interessi sugli interessi vanno riconosciuti in deroga al divieto di anatocismo), la Cassazione ha chiarito che la deroga al divieto di anatocismo per i mutui fondiari non può trovare albergo nel contesto normativo successivo allintroduzione del T.U.B., che detta allart.38 la nozione di credito fondiario, ma non reca alcuna disposizione che preveda, come per il passato, che le somme dovute a titolo di rimborso delle rate di ammortamento dei mutui fondiari, comprensive di capitali e interessi, producono, di pieno di diritto, interessi dal giorno della scadenza. Tale omissione va ritenuta coerente - a detta del Supremo Collegio - con le mutate caratteristiche del credito fondiario. Questultimo, in passato erogato da istituti di diritto pubblico, che collocavano presso i risparmiatori i propri crediti, attraverso le cartelle fondiarie, e assicuravano lesatta corrispondenza tra il volume complessivo dei mutui in essere e le passività di uguale scadenza, di tal che lobbligo di corrispondere gli interessi moratori sullintero importo della rata scaduta era posto a tutela della stabilità dellintero sistema e dellinteresse dei risparmiatori, è oggi (per la verità, gradualmente, a partire dal d.P.R. n.7/1976) erogato da qualsiasi ente bancario e si caratterizza per essere semplicemente un finanziamento a medio e lungo termine garantito da ipoteca di primo grado su immobili (art. 38, comma primo, TUB). Deve dunque concludersi - spiega la Cassazione - che, con l'entrata in vigore del t.u.b., la struttura del credito fondiario ha perso quelle peculiarità nelle quali risiedevano le ragioni della sua sottrazione al divieto di cui all'art. 1283 c.c. La Suprema Corte ha, infine, escluso la vigenza in materia di un uso normativo, preesistente all'entrata in vigore del codice civile, che deroghi alla citata disposizione, in quanto gli usi normativi contrari, cui espressamente fa riferimento lart. 1283 c.c., sono soltanto quelli formatisi anteriormente all'entrata in vigore del codice civile e, nello specifico campo del mutuo bancario ordinario, non è dato rinvenire, in epoca anteriore al 1942, alcun uso che consentisse l'anatocismo oltre i limiti poi previsti dalla richiamata disposizione codicistica. La Corte ha così rigettato il ricorso proposto dallistituto di credito, ritenendo nel caso di specie infondate le doglianze di questultimo, ma ha ben illustrato - concludendo - un principio di carattere generale: a partire dallentrata in vigore del TUB, non è più ammessa l'automatica capitalizzazione degli interessi, ma trova applicazione il principio generale di cui all'art. 3 della delibera 9.2.2000 del CICR (emessa in attuazione del disposto del II comma dell'art. 120 del t.u.b. medesimo, introdotto dall'art. 25 del d.lgs. n. 342/99), il quale prevede che nelle operazioni di finanziamento in cui il rimborso del premio avviene mediante il pagamento di rate con scadenze temporali predefinite, in caso di inadempimento del debitore l'importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento. In altri termini: nei contratti di mutuo bancario, stipulati sotto la vigenza dellart.3 delibera CICR 9.2.2000, è consentita la deroga al divieto di anatocismo di cui allart.1283 c.c., ma solo in base ad apposita pattuizione anteriore al sorgere del credito per interessi....
Infortuni sul lavoro, datore responsabile se l'imprudenza è abituale
Negli infortuni sul lavoro non scatta il concorso di colpa del dipendente per essersi esposto ad un rischio inutile se tale comportamento integrava una prassi nota all'impresa. È uno dei principi affermati dalla Corte di cassazione, con la sentenza 12562/2014, con cui ha respinto il ricorso di un'azienda che chiedeva di limitare il risarcimento del danno ai familiari di un operaio morto a seguito della caduta nella «vasca del pietrame»
Corruzione
Con riferimento al reato di corruzione, tipico reato bilaterale a concorso necessario, l'articolo 322 ter cod. pen. opera una distinzione a seconda che si faccia riferimento alla posizione passiva del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio corrotto oppure a quella attiva del soggetto corruttore, dato che il comma 1 e' applicabile (tra gli altri) ai reati di cui agli articoli 318, 319 e 320 c.p. e articolo 322 bis c.p., comma 1, mentre il comma 2 e' riferibile esclusivamente alla ...
Scioglimento del contratto
In tema di risoluzione consensuale del contratto, il mutuo dissenso, realizzando per concorde volontà delle parti la ritrattazione bilaterale del negozio, dà vita a un nuovo contratto, di natura solutoria e liberatoria, con contenuto eguale e contrario a quello del contratto originario; pertanto, dopo lo scioglimento, le parti non possono invocare cause di risoluzione per inadempimento relative al contratto risolto giacché ogni pretesa od eccezione può essere fondata esclusivamente sul contratto ...
Divorzio breve: quali effetti? Uno spunto critico di riflessione
Il 29 maggio 2014, la Camera dei Deputati ha approvato un testo unificato che andrà ad incidere, ove riceva il via libera definitivo del Senato, sulla durata del tempo per proporre l'istanza di divorzio.
A differenza delle precedenti legislature (2003-2012) la presenza dei figli minori della coppia non è stata considerata una "situazione" di cui tener conto ed anche le separazioni giudiziali, quelle dove è più acceso il conflitto, il termine per proporre il Divorzio Giudiziale sarebbe di un anno ...
Violazione dell'orario di lavoro, illegittimo l'aggravamento delle sanzioni
L'inasprimento delle sanzioni previsto nel 2004 per le imprese che violino le regole sull'orario di lavoro è illegittimo in quanto travalica la delega concessa al Governo due anni prima. Lo ha stabilito la Consulta, con la sentenza 153/2014, dichiarando l'illegittimità costituzionale dell'articolo 18-bis, commi 3 e 4, del Dlgs 66/2003 - emanato in attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE sull'organizzazione dell'orario di lavoro -, nel testo introdotto dall'articolo 1, comma 1, lettera ...