Sì alle aggravanti per il mago che truffa e abusa delle clienti
Scatta il pieno di aggravanti per chi fingendosi un mago commetta violenza sessuale e truffi delle signore approfittando del loro stato di «disperazione». Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza 5171/2015, respingendo il ricorso di un uomo - che si faceva chiamare «mago Franco» - condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione. Via libera dunque alle aggravanti dei «motivi abietti» e della «minorata difesa», a causa della particolare condizione di «inferiorità psichica» delle vittime
Mancato superamento del periodo di prova, disabile licenziabile senza comunicazione scritta
Non serve la forma scritta per licenziare, per mancato superamento del patto di prova, un soggetto appartenente alle categorie protette. È pertanto legittimo il recesso dal rapporto del datore di lavoro privo di una esplicita motivazione. È questo, in sintesi, il principio affermato dai giudici della sezione Lavoro della Corte di cassazione nella sentenza n. 469 del 14 gennaio scorso
Orlando: entro 2015 avvio banca dati Dna
«Il collaudo del Laboratorio centrale è in via di ultimazione, con riguardo al relativo materiale informatico e al modulo di comunicazione tra il sistema informativo del Dap e quello del Ministero dell'interno. Dopo l'immissione degli allievi nel Laboratorio, per la formazione sul campo, e dopo il collaudo, si potrà procedere all'accreditamento del Laboratorio, necessario per passare alla fase di raccolta e conservazione dei profili genetici. Si tenga conto che i singoli Istituti penitenziari sono ...
Enforcement delle convenzioni per l'arbitrato straniero e riconoscimento dei lodi stranieri
Il tema dell'arbitrato sta assumendo sempre più rilevanza nel sistema giudiziario italiano, atteso l'interesse del Parlamento e del Governo a deflazionare il numero delle cause ordinarie, favorendo l'uso delle risoluzioni alternative delle controversie.
Riordino della disciplina della difesa d'ufficio - CNF: rafforzato il diritto di difesa
Su proposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Consiglio dei Ministri, il 29 gennaio scorso, ha approvato un decreto legislativo contenente disposizioni in materia di riordino della disciplina della difesa d'ufficio a norma dell'articolo 16 della legge 31 dicembre 2012, n. 247.
Licenziamento ingiurioso, vessatorio o persecutorio
Il carattere ingiurioso del licenziamento, che deve essere provato da chi lo deduce, deriva unicamente dalla forma in cui esso venga espresso o dalla pubblicità o da altre modalità con cui sia stato adottato, idonee a ledere l'integrità psico-fisica del lavoratore. Solo in tali evenienze il danno da licenziamento ingiurioso eccede quello risarcibile a seguito di recesso meramente ingiustificato, strumentale o pretestuoso. Ad esempio, è ingiurioso il licenziamento cui l'azienda dia indebita e non ...
Nullità della sentenza o del procedimento per lesione del diritto di difesa
La parte che propone ricorso per cassazione, deducendo la nullità della sentenza per un vizio dell'attività del giudice, lesivo del proprio diritto di difesa, ha l'onere di indicare il concreto pregiudizio derivato, atteso che, nel rispetto dei principi di economia processuale, di ragionevole durata del processo e di interesse ad agire, l'impugnazione non tutela l'astratta regolarità dell'attività giudiziaria ma mira ad eliminare il concreto pregiudizio subito dalla parte, sicché l'annullamento ...
VOLUNTARY DISCLOSURE: anche i legali possono inviare richiesta per accedere alla procedura
L'Agenzia delle Entrate, con comunicato stampa del 3 febbraio 2015, ha specificato che tutti i professionisti abilitati ai servizi telematici dell'Agenzia delle entrate, che rientrano nell'elenco contenuto nel
Dpr n. 322 del 1998
e nei successivi decreti attuativi possono inviare le richieste per accedere alla procedura di collaborazione volontari
Leasing traslativo, in caso di inadempimento il giudice valuta la penale
In tema di «leasing traslativo», in caso di risoluzione per inadempimento dell'utilizzatore il risarcimento del danno a favore del concedente può essere determinato anticipatamente, a norma dell'articolo 1382 c.c., attraverso una clausola penale, secondo una pattuizione che può comprendere la trattenuta delle rate versate, in quanto espressione dell'autonomia privata. Tuttavia, ai sensi dell'articolo 1384 c.c., il giudice può ridurre equamente ed anche d'ufficio la prestazione assunta, in caso ...
Gli avvocati chiedono regole ad hoc per il processo civile telematico
Norme ad hoc per il processo civile telematico perché marci in modo autonomo rispetto al codice dell'amministrazione digitale. A chiedere corsie separate al ministro della giustizia Andrea Orlando è il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa , preoccupato per gli effetti negativi, in termini di efficienza, di un'eventuale estensione al Processo civile telematico delle regole tecniche previste per il Codice dell'amministrazione digitale (Dpcm 13 novembre 2014 Gazzetta ufficiale 12 ...
Riunione Orlando-Madia su mobilità del personale
Il Guardasigilli Andrea Orlando e il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia si sono visti nel pomeriggio a via Arenula per analizzare le questioni relative alla cronica carenza di personale del comparto Giustizia anche in relazione alla imminente messa in mobilità di dipendenti delle province e delle città metropolitane
Daspo, contestazione possibile solo durante la fase di convalida del Gip
La legittimità del Daspo va contestata al momento in cui il provvedimento amministrativo del questore limitativo della libertà personale deve essere convalidato dal Gip; se ciò non avviene, oppure l'istanza viene rigettata, si crea, infatti, una sorte di «giudicato interno» che rende il provvedimento incensurabile. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sentenza 4949/2015
Niente responsabilità del datore se il dipendente si fa male per colpa propria
Non sempre è il datore a doversi assumere la responsabilità per l'incidente avvenuto sul luogo di lavoro. Ci sono dei casi in cui la colpa deve essere ricondotta esclusivamente al lavoratore senza possibilità di equivoci.
Il datore può compensare il t.f.r. con i danni causati dal dipendente?
'importo dovuto al lavoratore a titolo di t.f.r. non può essere compensato con un asserito credito del datore di lavoro contestato in un separato giudizio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione – Sez. Lavoro, con la sentenza n. 1695, depositata il 29 gennaio 2015.
Giustizia amministrativa, no a proroga su pensione: pronte nomine
La giustizia amministrativa è pronta a mettere in moto le procedure per sostituire presidenti e uffici direttivi di Tar e Consiglio di Stato che entro fine anno lasceranno per effetto del pensionamento anticipato delle toghe a 70 anni anziché 75. E soprattutto, manifesta un orientamento differente da quello della magistratura ordinaria, affermando come "non vi sia alcuna esigenza di prorogare il termine del 31 dicembre 2015 per quanto riguarda la giustizia amministrativa". Lo si legge in una delibera ...
Camera, parere favorevole al Dlgs non punibilità reati minori
Via libera alla Camera al decreto legislativo sulla tenuità del fatto, la commissione Giustizia oggi ha approvato il parere favorevole messo a punto dal relatore, David Ermini. Il decreto, nell`ambito dei reati con pena massima fino a 5 anni o esclusivamente pecuniaria, consente di non punire i comportamenti occasionali e di scarsa gravità
Devoluzione alla giurisdizione della Corte dei Conti dei giudizi in materia di pensioni privilegiate
La devoluzione alla giurisdizione della Corte dei conti dei giudizi in materia di pensioni privilegiate - atteso il carattere esclusivo di tale giurisdizione, affidata al criterio di collegamento costituito dalla materia - comprende non soltanto le controversie in cui si chiede l'accertamento della causa di servizio insieme con la conseguente domanda di condanna dell'ente al pagamento del trattamento pensionistico, ma quelle in cui si domanda soltanto il mero accertamento della causa di servizio, ...
Il fornitore risponde della merce difettosa se non prova l'identità del produttore
Secondo quando prevede il codice del consumo, il produttore è sempre responsabile del danno cagionato dai difetti di un proprio prodotto. Qualora però non sia possibile identificarlo, il che accade sovente nelle cosiddette «vendite a catena» in cui il bene prima di arrivare all'acquirente finale passa di mano diverse volte, la norma prevede che la responsabilità rimanga in capo all'ultimo fornitore cui si è riusciti a risalire. Facendo applicazione di questo principio, il tribunale di Trento, sentenza ...
Mancata risposta all'interrogatorio formale
In tema di prove, l'art. 232 cod. proc. civ. non ricollega, automaticamente, alla mancata risposta all'interrogatorio formale, per quanto ingiustificata, l'effetto della confessione, ma riconosce al giudice soltanto la facoltà di ritenere come ammessi i fatti dedotti con il mezzo istruttorio, purché concorrano altri elementi di prova...